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Il termine affonda le sue origini nella storia del nostro paese e risale ai primi anni del dopoguerra, quando si notò che l'incidenza di malattie cardiovascolari in Grecia era notevolmente inferiore a quella degli Stati Uniti. Il ricercatore americano Ancel Keys ipotizzò che tale differenza dipendesse dalle diverse abitudini alimentari osservate nei due paesi.
Era talmente convinto della bontà dell'alimentazione e dello stile di vita tipico dell'Italia e degli altri Paesi del Mediterraneo, che si trasferì a vivere a Pioppi, un piccolo paese del Cilento. La verifica della sua tesi si ottenne con uno studio (iniziato negli anni '50) che mise a confronto lo stile di vita di un campione di popolazione di alcuni paesi, ovvero Finlandia, Olanda, Grecia, Italia, Jugoslavia, Giappone e Stati Uniti.
Lo studio è famoso ancora oggi, e molto citato nella letteratura scientifica come "Seven Countries Study", ovvero lo Studio delle Sette Nazioni. I risultati confermarono la relazione tra la dieta seguita e l'incidenza di alcune malattie, chiarendo in particolare che il tipo di grassi utilizzati, più che la loro quantità, aveva una grande influenza sulle malattie cardiovascolari. Da allora, la "dieta mediterranea" viene considerata un modello alimentare ideale per mantenersi in buona salute.
Numerosi studi hanno dimostrato come questo modello alimentare sia al momento l'unico valido, equilibrato, adatto a qualsiasi età e a qualsiasi etnia, in grado di diminuire il rischio delle cosiddette "malattie del benessere" (obesità, diabete, ipertensione, disturbi digestivi) e diversi tipi di tumore, sia nella popolazione sana che in quella già malata.
C'è da dire in realtà che anche in Giappone il Seven Countries Study aveva evidenziato una bassissima mortalità per malattie cardiovascolari, ma la nostra dieta ha avuto maggiore successo. La dieta mediterranea, infatti, non è molto diversa da quella orientale: entrambe sono basate sul consumo prevalente di vegetali (tantissimi cereali, frutta e ortaggi), pochissimi prodotti animali tra i quali spicca il pesce.
L'olio d'oliva, il pane, la pasta, i legumi, la frutta, la verdura, gli ortaggi sono i protagonisti della tradizione Mediterranea. Questi alimenti, sapientemente combinati tra loro con l'integrazione di componenti di origine animale - latte, formaggi, uova, pesce e poca carne - danno un'alimentazione equilibrata, variata e soprattutto piacevole, in cui non esistono alimenti proibiti, ma soltanto cibi che vanno mangiati più o meno frequentemente, conciliando la salute con il gusto senza troppe rinunce.
Il modello della dieta mediterranea viene spesso rappresentato con l'immagine di una piramide dove gli alimenti più importanti, di cui si deve fare un consumo giornaliero, si trovano negli strati inferiori (frutta e ortaggi per primi, poi pane, pasta, riso, cereali in genere, patate. Poco sopra, per via della minore porzione, ma sempre per un consumo quotidiano, anche latte o yogurt e oli vegetali). Ai piani superiori ci sono gli alimenti da mangiare con più alternanza, come i formaggi e tutte le altre fonti proteiche (pesce, uova, legumi e poca carne), da consumare qualche volta alla settimana. In quelli ancora più in alto si trovano, invece, i cibi da consumare raramente (come i dolci e i grassi animali). Alla base di tutto, attività fisica quotidiana e acqua.
Se leggi la scheda con attenzione, imparerai tutto quello che è veramente importante sapere su questo argomento... e solo quello :)